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Breakingnews; individuate nuove sintomatologie per l’influencer virale.

L’influencer virale è una manifestazione telematica caratterizzata da hastagghite compulsiva e/o puntiforme, ipertrofia klautica e fuffismo spasmosdico, spesso associata a fenomeni, rari e non, quali laichismo disinteressato e/o casuale, metodico e/o sistematico.

Data la recente esplosione pandemica del fenomeno, la letteratura specializzata riporta poche e frammentarie informazioni inerenti l’agente eziologico (che sembra riconducibile ad una espansiva virtualizzazione dell’ego causata dall’assenza di confini nel cyberspazio) concentrandosi sulla sintomatologia conclamata e manifesta:

oltre alle già citata, si segnalano casi di dissociazione e asocializzazione dalla realtà artificiale;

fra gli effetti collaterali riscontrati casi di deliri onirici e/o di onnipotenza, gelosia e bramosia per il proprio ego unite alla gelosia per quello altrui;

sporadici segnali di proiezioni affettive , voyerismo instagrimico e pinterestite.

Ad una fase di compiacimento amplificato, dall’effetto dopaminico e adrenalinico, segue un periodo, non scientificamente quantificabile, di diffidenza digitale in cui, il soggetto interessato, esterna palese irritabilità nei confronti delle realtà confinanti con crisi allucinogene che culminano nella creazione di eserciti di detrattori eterei cui contrapporre i propri per la realizzazione dei fantasmagoriche guerre silenziose;

dubbi persistono sulla cronicizzazione e certezze sull’acutizzazione mentre son nulle le informazioni sull’evolversi positivamente del decorso.

Il target, erroneamente ipotizzato come generico e diffuso, si è scoperto essere ristretto ad un’esigua fascia di cybernauti caratterizzata da un elevata anzianità virtuale, competenze tecniche specifiche, ipersocialità in entrambi gli universi e fuffologia congenita;

se non persistono le condizioni necessarie e sufficienti precedentemente elencate, l’influencer virale non è di per se contagiosa, ma può fungere da primer per la sintesi di un suo surrogato noto come l’influencer dei poveri in cui, un utente generico diventa , volente o nolente e più o meno consapevolmente, amplificatore di contenuti multimediali, fuffa digitale e beghe condominiali di importanza planetaria.

Considerata la sovrapposizione tendente alla commistio fra le sfere interessate all’evento, l’imminente digitalizzazione della carta igienica e la geolocalizzazione del pensiero, astenersi dall’accedere alla dimensione telematica per un periodo continuativamente prolungato di tempo potrebbe non essere sufficiente ad arginare la sintomatologia e gli effetti collaterali.