Era il paraurti di un automobile qualsiasi.
Era che non ha parlato ma si è capito benissimo cosa volesse dire.
Era che gli occhi si sono chiusi e riaperti per quella frazione di tempo che sembra infinita.
Era la Torino-Milano, direzione San donato Milanese.
Era quasi Novara, forse.
Era che era autunno e mi ero svegliato molto prima del sole.
Era che un caffè era stato poco, gli occhi erano aperti, il cervello ancorsa sul cuscino.
Era che il sole iniziava a salutare l’asfalto e la coda in prossimità del casello.
Era che l’istinto di sopravvivenza, quando ha incrociato lo sguardo di quel paraurti, ha pigiato il piede sul freno.
Era che chi mi seguiva rispettava la distanza di sicurezza.
Era che ora scrivo, ma poteva essere anche no.
La morte in faccia
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