LUTTO

Lutto nel modo del calcio:

si piange (metaforicamente e prematuramente) la dipartita dal calcio italiano del ormai ex tecnico dell’ FC INTERNAZONALE , il portoghese JOSE’ MURINHO a breve prossimo allenatore del REAL MADRID di Florentino Peres.

Il Mou (come comunemente veniva chiamato il tecnico dai giornalisti sportivi italiani)  ha dimostrato agli adedetti ai lavori, in questo suo breve passaggio nella SERIE A del CAMPIONATO ITALIANO di CALCIO,  di non essere una caramella appiccicosa, ma piuttosto un cemento a presa rapida in grado di compattare un gruppo eterogeneo e multiraziale attorno ad un triplice obbiettivo (CAMPIONATO ITALIANO, COPPA ITALIA E CHAMPIONS LEAGUE conseguiti contemporaneamente nella stessa stagione) in soli 2 anni di lavoro;

L’Inter, anche grazie al lavoro svolto nel biennio dal suo SpecialOne, entra nel gotha del calcio internazionale a fianco di blasonate società europee quali Barcellona, Celtic, Ajax, e Manchester United autrici in anni passati della medesima tripletta;  il mister ed i suoi giocatori riportano a Milano una coppa che mancava dalla bacheca neroazzura da ben 45 anni.

Dal punto di vista personale JOSE’ MOURINHO eguaglia le imprese di Ernst Happele ed Ott­mar Hitzfeld anch’ essi capaci di vincere l’ambito trofeo con 2 squadre diverse: dovesse ripetere l’impresa durante il suo prossimo ciclo nel Real Madrid si ritroverebbe solitario al comando di questa speciale classifica, con un potere contrattuale sempre pù forte (irrobustito nel tempo con le vittorie collezionate in Europa) che gli permetterebbe, entro il prossimo lustro, di completare il suo ciclo professionale in Inghilterra (Manchester United? Manchester City? Liverpool?), terra da sempre dei suoi sogni calcistici e dove tornerebbe milionario e vincente per cercare di prendersi ulteriori soddisfazioni professionali nel football che più gli piace.

Di carattere schivo e schietto, insofferente verso i teatrini mediatici che contornano e soffocano il nostro modo di intendere il calcio, di Lui avremo il piacere per anni di ricordare anche il suo folklore davanti a microfoni e telecamere; al suo debutto sul nostro palcoscenico nel Giugno del 2008 precisò subito di non essere un pirla , avendo poi modo di sottolineare in un accorata intervista che qui da noi si fanno molte chiacchiere, ma il vincente sarebbe stato solo Lui:  ZERU TITULI! Sentenziò in quell’occasione, ed i fatti gli han dato ragione.

Forse borioso, forse presuntuoso, forse solo Mourinho, fu al tempo stesso algido ed infiammato, cyber ed umano ; lascia un’Inter (per la cinica gioia delle tifoserie avversarie e dei suoi delatori) a fare buona compagnia a Manchester United e Barcellona, le altre due squadre in Europa ad aver vinto per 3 volte la “coppa con le orecchie” (ma i “cugini”  milanisti sono ancora lontani, il Real inavvicinabile……) ed i suoi tifosi che per decenni potranno sbeffeggiare gli eterni rivali juventini dicendo:

“…VOI CON LA PUBBLICITA’ DELL’UCCELLINO, NOI SCUDETTO E COPPE COL PRINCIPINO……….”

UCCELLINO


LOGO INTER SCUDETTO 209/2010

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