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BUONA LA PRIMA

Ore 16.00, stadio “Soccer City” di Johannesburg; i “bafana bafana” del SUDAFRICA ed i “El Tri” della nazionale Messicana inaugurano calcisticamente il 19° Mondiale di Footbal (FIFA WORLD CUP Sud Africa 2010);

Dopo il discorso ufficiale del presidente sudafricano e gli inni di rito, le squadre scendono in campo: pantaloncini verdi, maglia e calzettoni giallo oro per i bafana, completo da trasferta blu scuro  con inserti verdognoli e rossi per i messicani; grinta, determinazione ed un pò di emozione per entrambe le formazioni.

Primo tempo frizzante ed equilibrato, con un Messico che avrebbe meritato il vantaggio per la quantità di occasioni create, ed un Sud Africa che esprime un calcio tanto spumeggiante quanto improduttivo.

Viste le premesse del primo tempo, inaspettato quanto spettacolare è stato il vantaggio sudafricano: prodezza del proprio centrocampista Siphiwe Tshabalala al termine dei una fulminea azione di contropiede  al 7′ del secondo tempo, complice anche una non perfetta lettura del gioco da parte di Osorio diretto marcatore dell’attaccante.

Cambia l’inerzia della partita con il Messico agguerrito alla ricerca del pareggio ed il Sudafrica pronto a colpire di rimessa: sfiora il pareggio il Messico al 10′ con un potente tiro all’incrocio dei pali del suo n°17, Do Santos, ben parato in angolo dal portiere sudafricano Khune e risponde il Sud Africa al 11′ e 13′ con Modise che sciupa consecutivamente 2 palle per il raddoppio.

Nonostante il Messico sembri sopraffatto dall’inaspettato vantaggio sudafricano, incapace di reagire e produrre azioni pericolose, al 24′ del secondo tempo uno splendido cross di Guardado concomitante con una colossale dormita generale della difesa dei padroni di casa (e di Mokoena nel particolare) permettono a Marquez di siglare il pareggio insaccando al volo una palla invitante comelo fu la bella addormentata nel bosco per il principe azzurro.

Rispettata una vecchia regola non scritta che circola nel mondo del calcio e recita “goal mancato goal subito“,  è il Sudafrica però a regalare l’ultimo sussulto, all’88’ , agli 85.000 presenti con Mphela, lanciato in contropiede millimetricamente da 50 metri: il palo nega un possibile quanto  meritato vantaggio ai bafana bafana, preservando per il prossimo incontro le cornarie dei messicani.

Un pari tutto sommato ragionevole: buon gioco espresso, occasioni, colpi di scena, goal annullati e goal convalidati, tifo folckloristico e colorato; gli ingredienti necessari per godersi un avvincente campionato del mondo.

Primi verdetti insindacabili e qualche elemento da seguire con attenzione: Thasbalala diventa il primo marcatore di questi mondiali, seguendo personaggi quali il belga Erwing Vanderberg (primo marcatore ai mondiali spagnoli del 1982), l’italiano Alessandro Altobelli detto “spillo” (Messico 1986) il camerunese Oman Biyk (Italia 1990), il tedesco Jürgen Klinsmann (USA 1994), il brasiliano Cesar Sampaio (Francia 1998) il senegalese Diop (Corea&Giappone 2002) ed il tedesco Philpp Lham (Germania 20o6); il ventunenne Dos Santos (che vanta anche trascorsi nel Barcellona) già trascinatore del Messico vincitore del titolo mondiale under 17 nel 2005 da seguire con attenzione.

Sarà il campionato delle sorprese? Per ora…..Buona la prima!



LUTTO

Lutto nel modo del calcio:

si piange (metaforicamente e prematuramente) la dipartita dal calcio italiano del ormai ex tecnico dell’ FC INTERNAZONALE , il portoghese JOSE’ MURINHO a breve prossimo allenatore del REAL MADRID di Florentino Peres.

Il Mou (come comunemente veniva chiamato il tecnico dai giornalisti sportivi italiani)  ha dimostrato agli adedetti ai lavori, in questo suo breve passaggio nella SERIE A del CAMPIONATO ITALIANO di CALCIO,  di non essere una caramella appiccicosa, ma piuttosto un cemento a presa rapida in grado di compattare un gruppo eterogeneo e multiraziale attorno ad un triplice obbiettivo (CAMPIONATO ITALIANO, COPPA ITALIA E CHAMPIONS LEAGUE conseguiti contemporaneamente nella stessa stagione) in soli 2 anni di lavoro;

L’Inter, anche grazie al lavoro svolto nel biennio dal suo SpecialOne, entra nel gotha del calcio internazionale a fianco di blasonate società europee quali Barcellona, Celtic, Ajax, e Manchester United autrici in anni passati della medesima tripletta;  il mister ed i suoi giocatori riportano a Milano una coppa che mancava dalla bacheca neroazzura da ben 45 anni.

Dal punto di vista personale JOSE’ MOURINHO eguaglia le imprese di Ernst Happele ed Ott­mar Hitzfeld anch’ essi capaci di vincere l’ambito trofeo con 2 squadre diverse: dovesse ripetere l’impresa durante il suo prossimo ciclo nel Real Madrid si ritroverebbe solitario al comando di questa speciale classifica, con un potere contrattuale sempre pù forte (irrobustito nel tempo con le vittorie collezionate in Europa) che gli permetterebbe, entro il prossimo lustro, di completare il suo ciclo professionale in Inghilterra (Manchester United? Manchester City? Liverpool?), terra da sempre dei suoi sogni calcistici e dove tornerebbe milionario e vincente per cercare di prendersi ulteriori soddisfazioni professionali nel football che più gli piace.

Di carattere schivo e schietto, insofferente verso i teatrini mediatici che contornano e soffocano il nostro modo di intendere il calcio, di Lui avremo il piacere per anni di ricordare anche il suo folklore davanti a microfoni e telecamere; al suo debutto sul nostro palcoscenico nel Giugno del 2008 precisò subito di non essere un pirla , avendo poi modo di sottolineare in un accorata intervista che qui da noi si fanno molte chiacchiere, ma il vincente sarebbe stato solo Lui:  ZERU TITULI! Sentenziò in quell’occasione, ed i fatti gli han dato ragione.

Forse borioso, forse presuntuoso, forse solo Mourinho, fu al tempo stesso algido ed infiammato, cyber ed umano ; lascia un’Inter (per la cinica gioia delle tifoserie avversarie e dei suoi delatori) a fare buona compagnia a Manchester United e Barcellona, le altre due squadre in Europa ad aver vinto per 3 volte la “coppa con le orecchie” (ma i “cugini”  milanisti sono ancora lontani, il Real inavvicinabile……) ed i suoi tifosi che per decenni potranno sbeffeggiare gli eterni rivali juventini dicendo:

“…VOI CON LA PUBBLICITA’ DELL’UCCELLINO, NOI SCUDETTO E COPPE COL PRINCIPINO……….”

UCCELLINO


LOGO INTER SCUDETTO 209/2010